La legge europea sui semiconduttori: il piano dell’UE per superare la carenza di semiconduttori
I “microchip” elettronici, noti anche come circuiti integrati, sono elementi costitutivi essenziali per i prodotti digitali. Sono utilizzati nelle attività quotidiane come il lavoro, l’istruzione e l’intrattenimento, per applicazioni critiche in automobili, treni, aerei, assistenza sanitaria e automazione, nonché in energia, dati e comunicazioni.
Per fare un esempio, un telefono cellulare contiene circa 160 circuiti diversi, mentre le auto elettriche ibride possono contenere fino a 3.500 circuiti.
I microchip sono fondamentali anche per le tecnologie che guidano la trasformazione digitale, come l’intelligenza artificiale (IA), i circuiti a basso consumo, le comunicazioni 5G/6G, nonché l’Internet of Things (IoT) e le piattaforme edge, cloud e high-performance computing.
Quali sono le cause della carenza di semiconduttori?
La produzione di circuiti integrati dipende da una filiera estremamente complessa e interdipendente a cui partecipano paesi di tutto il mondo. Una grande azienda di semiconduttori può contare su un massimo di 16.000 fornitori altamente specializzati situati in diversi paesi.
Questo rende vulnerabile la catena di approvvigionamento globale. Questo settore può essere facilmente influenzato anche dalle sfide geopolitiche globali. Ciò è stato reso particolarmente evidente dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19.
I recenti sviluppi, come la guerra in Ucraina, hanno innescato ulteriori preoccupazioni per il settore dei chip. Ad aggravare la situazione sono stati inoltre eventi quali incendi e siccità che hanno colpito grandi stabilimenti produttivi e aggravato la crisi legata alla carenza di semiconduttori.
A causa dei lunghi tempi di consegna necessari per le soluzioni attualmente disponibili, è probabile che l’attuale carenza di microchip continui per tutto il 2023. È necessario infatti tener conto che, per esempio, sono necessari dai due ai tre anni per costruire una nuova fabbrica di chip.
Garantire la fornitura di semiconduttori in Europa
In media, quasi l’80% dei fornitori delle aziende europee che operano nel settore dei semiconduttori ha sede al di fuori dell’UE. Adottando il regolamento sui circuiti integrati, l’UE mira a rafforzare le proprie capacità di produzione di semiconduttori per garantire la competitività futura e mantenere la leadership tecnologica e la sicurezza dell’approvvigionamento.
Attualmente, la capacità produttiva dell’UE su scala mondiale è inferiore al 10%. La normativa proposta punta ad aumentare questa quota al 20%.
Le azioni previste dal Chips Act verranno attuate principalmente attraverso l’impresa comune “Chip”, un partenariato pubblico-privato dell’UE nell’ambito del programma Orizzonte Europa. L’UE desidera mettere in comune circa 11 miliardi di euro provenienti da finanziamenti dell’UE, degli Stati membri, dei paesi partner e del settore privato per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione esistenti.
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