Eventi estremi come ondate di calore, precipitazioni intense, siccità, aumentano in intensità e frequenza a livello globale e sono inequivocabili le evidenze che attribuiscono queste variazioni alle attività umane, come riportato nel sesto rapporto di valutazione dell’Intergovernamental Panel on Climate Change.
Nel corso del ventunesimo secolo si supererà il riscaldamento globale di 1,5°C e 2°C se non si metteranno in atto importanti politiche di riduzione delle emissioni di CO2 e di altri gas serra.
Gli impatti degli estremi variano localmente e risultano amplificati in particolare negli ambienti urbani poiché caratterizzati da elevata fragilità, vulnerabilità ed esposizione. Nelle città, infatti, si ritrova la massima concentrazione di popolazione e si erogano i servizi per la salute, la società, l’amministrazione e le attività produttive.
Inoltre, i centri urbani presentano un’elevata eterogeneità di caratteristiche morfologiche, demografiche e socioeconomiche. In quanto ambienti artificiali, la propensione al rischio e la resilienza sono determinate quindi sia da fattori climatici sia da fattori socioeconomici e istituzionali.
Se pensiamo al sistema urbano italiano, dove risiede oltre il 56% della popolazione, alle sue caratteristiche fisiche e strutturali per quantità e qualità del costruito, con elevata presenza di superfici impermeabili e limitate aree di carattere naturale, risulta chiaro che i nostri centri urbani sono dei veri hot-spot per le conseguenze del cambiamento climatico. Questo comporta che fenomeni estremi come ondate di calore e precipitazioni intense possano produrre impatti la cui intensità è diversa che altrove, mettendo a serio rischio la salute e l’incolumità soprattutto delle categorie di popolazione più fragile. Per limitare queste conseguenze negative, che dipendono molto dalle specifiche caratteristiche di una città, sono necessari studi e analisi mirati a individuare i rischi di ogni singola realtà urbana e a mettere in atto gli strumenti più adeguati di risposta che tengano conto delle peculiarità dei diversi territori.
In questo contesto, il rapporto “ANALISI DEL RISCHIO. I cambiamenti climatici in sei città italiane”, redatto dalla Fondazione CMCC, contiene un’analisi integrata del rischio mirata a far conoscere gli scenari attesi per sei tra le più grandi città italiane e come queste si stiano preparando a fronteggiare i rischi attesi.
Questo studio, seguendo il precedente rapporto pubblicato nel 2020 sui rischi climatici in Italia, vuole fornire un ulteriore contributo scientifico a supporto del processo decisionale della divulgazione e disseminazione di informazioni volte ad accrescere la consapevolezza sul tema del rischio legato al cambiamento climatico nelle nostre città e spingere tutti a partecipare attivamente alle scelte dei territori che abitiamo.