Giurisprudenza – PLE e contatto con la linea elettrica area

Cassazione Penale, Sez. 4, 26 maggio 2021, n. 20810 – Morte del lavoratore in nero sul cestello della PLE a seguito di contatto con la linea elettrica area: responsabilità del coordinatore per la sicurezza.

I Giudici di merito nella ricostruzione del fatto, sulla base degli accertamenti svolti dal Nucleo tutela dei Carabinieri e della competente Agenzia Tutela Salute ( ATS), avevano evidenziato i seguenti profili di colpa generica e specifica a carico di R., coordinatore in fase di progettazione ed esecuzione dell’opera, nominato dalla Società che aveva affidato alla Costruzioni s.r.l i lavori di rimozione bonifica amianto e rifacimento con pannelli coibentati del tetto del capannone e cioè di aver consentito al lavoratore I.A., privo di un contratto di lavoro subordinato o parasubordinato, di svolgere lavori in quota utilizzando una piattaforma elevabile (PLE) per collocare i parapetti metallici nel capannone dell’azienda, nonostante il pericolo dell’alta tensione derivante dalla linea elettrica.

I Giudici di merito attraverso pronunce conformi ben argomentate hanno tratto le necessarie conseguenze in punto di responsabilità, in relazione ai plurimi comportamenti omissivi addebitabili anche al coordinatore per la sicurezza, coinvolto nel processo causale da cui ha tratto origine l’infortunio, in relazione alle gravi omissioni dell’attività di controllo e coordinamento che doveva essere effettuata sia prima dell’inizio dei lavori che nei momenti topici delle lavorazioni, avendo l’imputato omesso la specifica indicazione e valutazione dell’area di rischio connessa alla presenza della linea ad alta tensione, alla concreta distanza dalla posizione operativa, all’utilizzo in prossimità della linea elettrica dell’elevatore, alla presenza di lavoratori al nero, privi di una specifica formazione e informazione.

Il ricorrente, nel redigere il piano, in definitiva, non ha tenuto conto delle specifiche lavorazioni nel cantiere, ed in specie non ha congruamente evidenziato la presenza di elettrodotti passanti sopra la proprietà, se non genericamente, mentre avrebbe dovuto, proprio con riferimento a tale rischio, specificamente evidenziare quali fossero le concrete modalità operative da adottare per evitare problemi di sicurezza.


Ancora il Tribunale e poi la Corte territoriale hanno messo in evidenza che il coordinatore avrebbe dovuto vigilare sulla presenza in cantiere di soggetti non qualificati, avendo avuto contezza dell’intenzione di far lavorare personale non formato.

Ove tali cautele fossero state adottate, pertanto, (vigilanza attiva e piano per la sicurezza specifico) il rischio di infortuni sarebbe stato prevedibilmente limitato.