di Francesco Bassetti
L’elettrificazione diretta è una delle principali soluzioni per ridurre le emissioni di carbonio e migliorare la sicurezza energetica. Una serie di rapporti e studi esaminano come l’elettrificazione stia rivoluzionando il settore dei trasporti, perché la transizione sta rallentando e quali ulteriori vantaggi ci si può aspettare in futuro.
Le auto elettriche hanno cambiato marcia e sono uscite dal mondo dei futuri ispirati alla fantascienza. Grazie a una combinazione di early adopter e sussidi governativi, sono cresciuti oltre le previsioni iniziali. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia la vendita totale di auto elettriche è più che triplicata in tre anni, passando da circa il 4% nel 2020 al 14% nel 2022. A giugno 2023 le immatricolazioni globali di veicoli plug-in sono aumentate del 38% rispetto a giugno 2022, pari a circa il 19% del mercato automobilistico complessivo.
“Non c’è una casa automobilistica che non stia investendo in modo significativo nell’elettrificazione della sua offerta per un trilione di dollari a livello globale. Si tratta di una trasformazione che capita una volta in un secolo di un settore importante che sta avvenendo al presente”, afferma l’ex CEO di EVgo Cathy Zoi, nel podcast Resources for the Policy Leadership Series.
Poiché l’elettrificazione nel settore dei trasporti non è più una cosa del futuro, i ricercatori stanno esaminando quali sono gli impatti di questa transizione, quali pezzi mancano per accelerare ulteriormente il cambiamento e quali potrebbero essere la crescita e i guadagni futuri di questo processo.
Studi recenti hanno indicato l’elettrificazione diretta come l’opzione tecnologica più promettente per la decarbonizzazione, con forti prospettive di crescita, in particolare nel trasporto su strada con veicoli leggeri.
Gli autori del rapporto “Decarbonising Transport. Evidenze scientifiche e proposte di policy” pubblicato nell’aprile 2022 – tra cui Carlo Carraro, Professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e membro del Comitato Strategico del CMCC e Massimo Tavoni, Professore al Politecnico di Milano e Direttore del RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment – sostengono che: “Già con l’attuale mix energetico, la sostituzione dei suddetti veicoli a combustione interna – che oggi rappresentano oltre il 99% del trasporto su gomma italiano – con veicoli elettrici porterebbe a una riduzione del 50% delle emissioni del trasporto leggero su gomma. Una decarbonizzazione ancora più profonda si otterrebbe aumentando la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”.