La protesta degli agricoltori arriva a Bruxelles e si impone al vertice straordinario dei capi di stato e di governo europei, riuniti per discutere del nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina. Ieri, oltre 1300 trattori hanno bloccato place de Luxembourg, mentre i manifestanti lanciavano bottiglie e uova contro la sede del Parlamento europeo, appiccando roghi e abbattendo una statua. Anche se l’agricoltura non era all’ordine del giorno, i leader europei – che nel vertice di ieri hanno finalmente superato l’impasse sul nuovo pacchetto di aiuti da Kiev – si sono ritrovati a parlare di agevolazioni fiscali sui carburanti agricoli, limitazioni ai prodotti alimentari di importazione e sostenibilità ambientale nelle colture e negli allevamenti. I blocchi stradali, che hanno paralizzato la capitale belga, sono stati rimossi in serata, solo dopo che i 27 avevano promesso di rivedere le norme ambientali, ridurre la burocrazia e ripensare la parte del Green Deal relativa al comparto, chiedendo ai ministri dell’Agricoltura di presentare un piano per il 26 febbraio. In Francia, dove negli ultimi giorni gli agricoltori avevano bloccato le autostrade intorno a Parigi e in tutto il paese, il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato una serie di misure, tra cui l’impegno a riconsiderare le limitazioni sui pesticidi e un possibile divieto di importazione per frutta e verdura trattate con insetticidi vietati dalla normativa nazionale. La Francia è il principale produttore agricolo dell’Ue e il maggior beneficiario di sussidi provenienti dalla Politica Agricola Comune (Pac), pari a quasi 60 miliardi di euro annuali.