Diritto alla riparazione: rendere la riparazione più accessibile e conveniente
Riparare invece di acquistare
Secondo il testo adottato, durante il periodo di garanzia legale, i venditori saranno tenuti a dare priorità alla riparazione se è più conveniente o se costa quanto la sostituzione del prodotto, a meno che non risulti impossibile o disagevole per il consumatore. I deputati propongono anche di prorogare la garanzia legale di un anno dopo l’avvenuta riparazione.
I consumatori avranno il diritto di richiedere la riparazione di prodotti quali lavatrici, aspirapolvere, smartphone e biciclette, anche dopo la scadenza della garanzia. Per rendere la riparazione più conveniente per il consumatore, i deputati vogliono garantire che i produttori offrano dispositivi sostitutivi per tutta la durata della riparazione, e, nel caso un prodotto non possa essere riparato, se ne potrà proporre uno ricondizionato.
Incentivi a optare per la riparazione
Il Parlamento propone che i riparatori indipendenti, i professionisti del ricondizionamento e gli utenti finali abbiano accesso a tutti i pezzi di ricambio, alle informazioni e agli strumenti necessari per una riparazione a un costo ragionevole. L’obiettivo è di superare gli ostacoli che incontrano i consumatori, ai quali viene spesso sconsigliato di far riparare un prodotto a causa dei costi elevati, della difficoltà di accedere ai servizi di riparazione o delle caratteristiche di progettazione che ne impediscono la riparazione.
Delle piattaforme online aiutaranno i consumatori a trovare i riparatori (compresi i cosiddetti “repair café“) e i venditori di articoli ricondizionati presenti nella loro zona. Per rendere le riparazioni più accessibili e convenienti, i deputati propongono infine di offrire ai consumatori dei buoni e altri incentivi finanziari attraverso fondi nazionali per la riparazione.
Prossime tappe
Il 22 novembre, il Consiglio dovrebbe adottare la propria posizione negoziale, dopodiché i colloqui con il Parlamento potranno iniziare, con una prima riunione prevista per il 7 dicembre.
Contesto
Gettare via beni di consumo riparabili ha un profondo impatto sull’ambiente: ogni anno nell’UE si producono 261 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO2, 30 milioni di tonnellate di risorse e 35 milioni di tonnellate di rifiuti.
Il fatto che i consumatori scelgano di sostituire un prodotto invece di ripararlo genera perdite per circa 12 miliardi di euro all’anno. Secondo uno studio della Commissione europea, il 77 % dei cittadini dell’UE preferisce la riparazione all’acquisto di nuovi beni.
La proposta sul diritto alla riparazione integra le iniziative dell’UE sulla progettazione ecocompatibile e sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde.
Conferenza sul futuro dell’Europa
La proposta sul diritto alla riparazione risponde a una serie di raccomandazioni dei cittadini delineate nella relazione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa, in particolare le proposte 5 (6), 5 (7), 5 (10) e 11 (2) sulla promozione del diritto alla riparazione, la garanzia di un uso a lungo termine e sostenibile dei prodotti, l’informazione sulla riparazione, le misure per affrontare l’obsolescenza precoce e programmata, la garanzia più lunga, l’accesso ai pezzi di ricambio, gli incentivi a utilizzare i prodotti più a lungo e l’impegno per un’economia più sostenibile e circolare.