EASAC – il futuro del gas

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Il gas naturale non è più pulito di altri combustibili fossili e utilizzarlo al posto del carbone o del petrolio rischia di ottenere una riduzione minima o nulla degli effetti dei gas serra. Il nuovo rapporto dell’EASAC “Future of Gas” evidenzia il potenziale di riscaldamento globale estremamente elevato delle perdite di metano in gran parte non registrate lungo l’intera catena di approvvigionamento del gas naturale. Per mitigare i cambiamenti climatici, è fondamentale smettere di utilizzare tutti i combustibili fossili, vietare nuove caldaie a gas naturale e aumentare massicciamente la produzione di elettricità rinnovabile.

Con 65 milioni di caldaie installate nell’UE per riscaldare gli edifici, il riscaldamento è di gran lunga il più grande uso di gas naturale. Otto Stati membri hanno già adottato misure per vietare l’installazione di nuove caldaie a gas o per imporre elevati livelli di energie rinnovabili negli edifici. Tali azioni dovrebbero essere stimolate in tutta Europa.

Il rapporto raccomanda pompe di calore e teleriscaldamento come alternative pronte all’uso e rispettose del clima alle caldaie a gas. Sottolinea che il riscaldamento, a differenza dell’elettricità, è un mercato molto locale. Le strutture e le normative edilizie, il clima locale, la densità della domanda e la disponibilità di fonti di calore rinnovabili o di scarto influenzano quella che dovrebbe essere la scelta migliore per ogni distretto o singolo edificio. Pertanto, le città devono integrare la transizione nella pianificazione urbana e impegnarsi con i proprietari e gli utenti dei sistemi di riscaldamento. Inoltre, è fondamentale che questo processo affronti le ingiustizie sociali.

Il gas naturale non è più un’opzione transitoria

Per molto tempo, il gas naturale è stato anche visto come il ponte ideale dal carbone sulla strada verso emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050. In alcuni paesi, il gas naturale è diventato il principale combustibile per generare elettricità. Il rapporto “Future of Gas” dell’EASAC chiarisce che si tratta di una strada senza uscita.

Il rapporto valuta anche le possibilità di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) e nucleare. Il prossimo decennio è decisivo per tenere sotto controllo il cambiamento climatico, ma la fusione è ancora agli inizi e né la CCS né le nuove centrali nucleari basate sulla tecnologia dei reattori modulari attuali o di piccole dimensioni possono essere costruite abbastanza rapidamente. Inoltre, in molte regioni, le centrali nucleari rischiano di diventare vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici come la scarsità di acqua di raffreddamento.

La guerra in Ucraina come catalizzatore per una transizione più rapida

Questo progetto EASAC è stato avviato nel tardo autunno del 2021, prima che l’invasione dell’Ucraina portasse la sicurezza energetica e il ruolo del gas in cima all’agenda politica. Oltre alla sofferenza della popolazione ucraina, l’invasione ha creato interruzioni energetiche e pressioni sull’economia europea che pesano su tutte le parti della società, ma ha anche agito da catalizzatore per l’azione. I responsabili politici, i fornitori di energia, gli utenti di energia e il settore finanziario devono ora lavorare insieme per garantire forniture adeguate di energia pulita, eliminando rapidamente l’uso di combustibili fossili.