Direttiva dell’UE sulle energie rinnovabili – accordo provvisorio raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio
La Commissione accoglie con favore l’accordo provvisorio raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio per rafforzare la direttiva dell’UE sulle energie rinnovabili.
Questo accordo avvicina l’UE al completamento della legislazione “Fit for 55” per realizzare il Green Deal europeo e gli obiettivi REPowerEU. L’accordo aumenta l’obiettivo vincolante dell’UE in materia di energie rinnovabili per il 2030 a un minimo del 42,5%, rispetto all’attuale obiettivo del 32% e quasi raddoppiando l’attuale quota di energie rinnovabili nell’UE. I negoziatori hanno inoltre convenuto che l’UE mirerà a raggiungere il 45% delle energie rinnovabili entro il 2030.
L’accordo ribadisce la determinazione dell’UE a ottenere la propria indipendenza energetica attraverso una diffusione più rapida delle energie rinnovabili coltivate internamente e a raggiungere l’obiettivo dell’UE di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% per il 2030. Un massiccio aumento e accelerazione delle energie rinnovabili nella produzione di energia, nell’industria, nell’edilizia e nei trasporti ridurrà i prezzi dell’energia nel tempo e diminuirà la dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili.
Una quota maggiore di energie rinnovabili per realizzare un’economia decarbonizzata
Le procedure di autorizzazione saranno più facili e veloci con la nuova legge. L’energia rinnovabilesarà riconosciuta come un interesse pubblico prevalente, pur preservando un elevato livello di protezione dell’ambiente. Nelle zone con un elevato potenziale di energie rinnovabili e bassi rischi ambientali, gli Stati membri istituiranno aree di accelerazione dedicate per le energie rinnovabili, con procedure di autorizzazione particolarmente brevi e semplici. L’accordo provvisorio rafforza inoltre la cooperazione transfrontaliera in materia di energie rinnovabili.
L’accordo comprende obiettivi e misure asostegno della diffusione delle energie rinnovabili in vari settori dell’economia. La direttiva riveduta rafforza gli obiettivi annuali in materia di energie rinnovabili per il settore del riscaldamento e del raffrescamento e per le energie rinnovabili utilizzate nei sistemi di teleriscaldamento. Introduce un parametro di riferimento specifico per le energie rinnovabili del 49% per il consumo energetico degli edifici entro il 2030 per integrare la legislazione dell’UE in materia di edilizia e guidare gli sforzi degli Stati membri.
In quanto settore chiave che consuma energia, l’industria è inclusa per la prima volta nella direttiva sulle energie rinnovabili. L’accordo stabilisce obiettivi indicativi (1,6% dell’aumento annuale del consumo di energia rinnovabile) e un obiettivo vincolante per raggiungere il 42% dell’idrogeno rinnovabile nel consumo totale di idrogeno nell’industria entro il 2030. L’accordo rafforza inoltre il quadro normativo per l’uso delle energie rinnovabili nei trasporti (riduzione dell’intensità dei gas a effetto serra del 14,5% o quota del 29% di energia rinnovabile nel consumo finale di energia), compreso un sotto-obiettivo combinato del 5,5% per i biocarburanti avanzati e i carburanti rinnovabili di origine non biologica, compreso un livello minimo dell’1% per i carburanti rinnovabili di origine non biologica. Questi obiettivi sostengono le ambizioni dell’UE sulla diffusione dell’idrogeno rinnovabile.
L’accordo contiene anche disposizioni per sostenere l’integrazione del sistema energetico attraverso l’elettrificazione e l’assorbimento del calore di scarto, nonché un sistema rafforzato di garanzie di origine per migliorare l’informazione dei consumatori.
Un uso più sostenibile della bioenergia in linea con ambiziosi obiettivi climatici
L’accordo rafforza i criteri di sostenibilità della bioenergia, in linea con l’accresciuta ambizione in materia di clima e biodiversità del Green Deal europeo. In futuro, questi criteri si applicheranno agli impianti più piccoli (pari o superiori a 7,5 MW) anziché alla soglia di 20 MW prevista dall’attuale direttiva. L’accordo contiene disposizioni volte a garantire che la biomassa forestale non provenga da determinate aree di particolare importanza dal punto di vista della biodiversità e dello stock di carbonio. Inoltre, le norme concordate stabiliscono che la biomassa legnosa dovrà essere utilizzata in base al suo massimo valore aggiunto economico e ambientale (il cosiddetto uso a cascata). Il sostegno finanziario sarà vietato per l’energia prodotta attraverso l’uso di tronchi da sega, tronchi da impiallacciatura, legno tondo di grado industriale, ceppi e radici.
Prossime tappe
L’accordo provvisorio odierno richiede ora l’adozione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Una volta completato questo processo, la nuova legislazione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore.