Una famiglia in fuga dal clima tra Polonia e Bielorussia: in un libro, la nascita e la storia dei nuovi migranti
Saranno più di 200 milioni entro il 2050. È la previsione della Banca Mondiale sui migranti climatici, persone costrette a spostarsi per danni causati dagli effetti del cambiamento climatico. Oggi, il 40 per cento della popolazione globale vive in contesti estremamente vulnerabili. Numeri forse troppo elevati per essere realmente compresi. Abbiamo bisogno di dare nomi e volti per capire. Le pagine de L’ Ultima Foresta, il romanzo scritto dal giornalista e scrittore Mauro Garofalo (Il Sole 24 Ore-Nòva e La Stampa Viaggi, autore anche di Alla fine di ogni cosa, Il fuoco e la polvere, Ballata per le nostre anime) e pubblicato da Aboca, scelgono una famiglia colpita da una tempesta in un’estate di siccità. Una famiglia che diventa migrante e che porta sulle spalle la rovina del mondo, «le lacrime che non ha pianto», con una vicenda che ha dell’universale.
Ne “L’Ultima foresta”, pubblicato da Aboca, Mauro Garofalo segue le vicende di una famiglia (realmente esistita) colpita da una tempesta durante un’estate di siccità. Un viaggio che li porterà attraverso la foresta di Białowieża, tra le più antiche sulla Terra, alla ricerca di un campo profughi
Il romanzo ne segue il viaggio attraverso un campo profughi e il mistero della foresta, spinto dalla ricerca di un luogo nuovo in cui cercare sicurezza. In un ambiente, quello tra Polonia e Bielorussia, dove i grandi pericoli sono freddo, bufere, vento. Fenomeni relativamente brevi, quelli estremi, ma dall’intensità elevata. La maggior parte dei rischi, qui, è causata dalla violenza con cui questi si abbattono sulla terra in maniera sempre più frequente. Una violenza su scala globale. …