Clima bollente: dopo le piante, migreremo anche noi. Nel 2050 migliaia di italiani profughi climatici- Corriere.it
Tre anni fa lo aveva già previsto. In un’intervista a Pianeta 2030, il professor Filippo Giorgi, già a capo di uno dei gruppi di lavoro sui cambiamenti climatici dell’Ipcc — il panel delle Nazioni unite che si occupa di questo drammatico problema — aveva avvertito: «L’Italia subirà mutamenti climatici tali da rendere poco vivibili le pianure e in particolare le città».
La nuova ondata di super caldo prevista per questa settimana sembra la scena di un film come The Day After Tomorrow, ma con il caldo al posto del gelo: lo scienziato avverte, prevede disastri; i politici non lo ascoltano; la catastrofe si verifica puntualmente. E se pensate che ancora non sia catastrofe, andatelo a spiegare ai parenti delle vittime in Marmolada o ai contadini che vedono morire gran parte delle loro colture a causa della siccità.
Non c’è tempo da perdere perché, stante l’attuale velocità del surriscaldamento globale, entro il 2050 migliaia di italiani potrebbero essere costretti a cambiare residenza: a spostarsi in aree meno calde. Di fatto saremmo tra i primi “profughi climatici” della fascia settentrionale del Mediterraneo.