Scienzainrete – A 100 secondi dalla mezzanotte nucleare

di Jacopo Mengarelli

«Una guerra nucleare su larga scala causerebbe un inverno nucleare, con un calo medio delle temperature di circa 10°C in tutto il mondo, e potrebbe uccidere la maggior parte dell’umanità in 10 anni». Questo si legge nel commento a firma di Ira Helfand, Patricia Lewis e Andy Haines apparso su The Lancet lo scorso 4 marzo.

Sembra paradossale che dopo due anni di una devastante pandemia e con la crisi climatica in peggioramento si parli di una maggiore probabilità di una guerra nucleare. D’altra parte, il World Economic Forum, da anni classifica tra i maggiori rischi che corre l’umanità, proprio quelli legati al collasso ambientale, alle armi di distruzione di massa e alle malattie infettive. Detto fatto.

Come ricordano i tre autori su The Lancet, nel gennaio del 2022, tutti gli stati firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare, quindi Russia compresa, hanno ribadito la dichiarazione di Reagan-Gorbaciov per cui «una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta». Dopodiché, il 24 febbraio Putin ha invaso i territori sovrani dell’Ucraina e il 27 febbraio ha ordinato alle Forze strategiche del sistema di deterrenza russo – comprese quindi anche le armi nucleari – di essere messe in “regime speciale di combattimento”.

(CONTINUA)