Ricevendo in udienza una delegazione dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, Francesco richiama i valori di sostenibilità, etica e sicurezza nei cantieri. Denuncia le troppe vittime sul lavoro e invita gli imprenditori a usare una concorrenza che sia stimolo a fare meglio, non volontà di dominio e di esclusione
Antonella Palermo – Città del Vaticano
La proposta di una lettura cristiana dei valori di concorrenza e trasparenza, responsabilità e sostenibilità, etica, legalità e sicurezza. Questo il cuore del discorso di Papa Francesco rivolto stamani a un gruppo di una cinquantina di persone dell’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, ricevuti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo apostolico.
Un’occasione anche per ricordare il 75° anniversario, celebrato nei mesi scorsi, di una realtà imprenditoriale che rappresenta le imprese italiane di qualunque dimensione operanti nel campo delle costruzioni, settore che ha risentito del periodo difficile aggravato dalla pandemia.
Per un lavoro sostenibile
La parola “sostenibilità” è quanto mai usata oggi e, come ricorda il Papa, chiama in causa la capacità di rigenerazione di ogni ecosistema. A questo proposito, Francesco non trascura una raccomandazione essenziale per il lavoro nei cantieri:
Nel settore edilizio è fondamentale l’utilizzo di materiali che offrano sicurezza alle persone. Nello stesso tempo, bisogna evitare di sfruttare l’ambiente cooperando a rendere invivibili alcuni territori particolarmente sfruttati. Ogni impresa può offrire il proprio contributo responsabile perché il lavoro sia sostenibile.
La bellezza progettuale per valorizzare le relazioni umane
Ma il Pontefice va oltre, e richiama alla memoria quanto già contenuto nella Laudato si’. “La sostenibilità – osserva – ha a che fare con la bellezza dei luoghi e con la qualità delle relazioni. Sempre citando l’enciclica, si sofferma, in particolare, sul rapporto tra gli spazi urbani e il comportamento umano:
“Coloro che progettano edifici, quartieri, spazi pubblici e città, hanno bisogno del contributo di diverse discipline che permettano di comprendere i processi, il simbolismo e i comportamenti delle persone. Non basta la ricerca della bellezza nel progetto, perché ha ancora più valore servire un altro tipo di bellezza: la qualità della vita delle persone, la loro armonia con l’ambiente, l’incontro e l’aiuto reciproco. Anche per questo è tanto importante che il punto di vista degli abitanti del luogo contribuisca sempre all’analisi della pianificazione urbanistica” (n. 150). Possa il vostro lavoro aiutare le comunità a rafforzare legami di solidarietà, di cooperazione, di aiuto reciproco.
Troppi i morti sul lavoro, la sicurezza non è un costo
Francescodenuncia che tante, troppe, sono state le vittime sul lavoro lo scorso anno e scandisce: “Non sono numeri, sono persone. Anche i cantieri edili hanno conosciuto tragedie che non possiamo ignorare“. E aggiunge ancora: “Purtroppo, se si guarda alla sicurezza dei luoghi di lavoro come a un costo, si parte da un presupposto sbagliato“. Insiste, il Papa, che la vera ricchezza sono le persone. E si apre ancora a una suggestione biblica:
Mi viene in mente quello che accadeva nella costruzione della Torre di Babele. In quel tempo, i mattoni erano difficili da fare, perché dovevano prendere la paglia, l’erba, poi fare la massa, cuocere … ma, un lavoro enorme. Un mattone era, non dico una fortuna, ma costava. Ma, se nella costruzione della Torre di Babele cadeva un mattone, era una tragedia, e l’operaio che era stato il responsabile era punito. Invece, cadeva un operaio, non succedeva niente. Ci deve fare pensare, questo.