n occasione di questi due importanti appuntamenti Caritas Italiana pubblica on line “Il momento è adesso. Avviare una giusta transizione per far fronte all’emergenza climatica” (pdf), un dossier con dati e testimonianze. Il rapporto evidenzia come il rischio climatico sta aumentando su tutto il pianeta.
Aumenta anche in casa nostra la frequenza di eventi eccezionali, come purtroppo confermano le recenti emergenze. Nel contempo diminuiscono le rese agricole soprattutto nel Sud globale, intere regioni sono sempre meno abitabili, aumentano coloro che non hanno scelta se non quella di lasciare la propria terra d’origine a causa di un ambiente sempre meno ospitale.
A tutto questo non esiste una risposta locale, oppure sul breve termine. Tutta la famiglia umana è toccata e deve reagire insieme alzando lo sguardo su quanto avverrà nei prossimi decenni: ma chi paga il prezzo più salato di quanto avviene sono proprio coloro i quali che meno sono responsabili dei cambiamenti catastrofici cui andiamo incontro.
Anche dalla 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, che si è tenuta a Taranto, è arrivato un messaggio chiaro: «Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso».
È urgente una trasformazione profonda per dare concretezza a quella conversione ecologica di cui parla papa Francesco nella Laudato si’. Si tratta di “ricercare un diverso modo di essere, animato da amore per la terra e per le creature che la abitano”. Come? Avviando una transizione ecologica verso un nuovo modello di sviluppo, una transizione che è «insieme sociale ed economica, culturale e istituzionale, individuale e collettiva» – come sottolinea l’Instrumentum Laboris per la Settimana Sociale – ma anche ecumenica e interreligiosa. Basta esitazioni o mezze misure: occorre accelerare la transizione dei sistemi produttivi e l’uscita definitiva dalle fonti energetiche fossili; occorre rispettare gli impegni finanziari riconoscendo il prezzo pagato dalle comunità e dalle persone più esposte al cambiamento climatico nel sostenere la difficile transizione; occorre stabilire quadri regolatori chiari e vincolanti per l’azione del settore privato.