La CO2-flazione, di Massimo Sideri, 21 settembre 2021
… “Il meccanismo è noto: anche l’Italia, in un contesto diverso, ha usato le svalutazioni competitive nei decenni che hanno preceduto la moneta unica, sebbene il meccanismo fosse diverso: giocando sul cambio tra monete si potevano rendere più care le merci estere importate e più economiche quelle nazionali esportate. D’altra parte l’euro ha contribuito a diluire su tutti il costo della riunificazione tedesca.
Oggi la stessa cosa potrebbe capitare con il costo della CO2, l’anidride carbonica, il cui andamento è esploso già a partire dall’inizio del 2021 e che si scambia oggi sul mercato dei future su dicembre a circa 60 euro a tonnellata.
È il prezzo del cambiamento climatico, certo. Il costo della sostenibilità e del progresso (recenti carotaggi in Antartide hanno dimostrato come, scendendo al livello del ghiaccio corrispondente ai prodromi della rivoluzione industriale del Settecento, non avevamo il problema dell’anidride carbonica e dello smog, non almeno a livelli tali da influenzare l’ambiente come avviene oggi in pieno antropocene).
L’era dell’anidride carbonica a 20 euro è finita, probabilmente per sempre.
Ma in realtà rischia di iniziare anche una sorta di inflazione carbonica, la «CO2-flazione».” …