EGU – Il futuro delle inondazioni a Venezia: migliorare proiezioni, previsioni e protezione

1 settembre 2021, FONTE EGU – Unione Europea delle Geoscienze

Una nuova valutazione del rischio di alluvione a Venezia indica che l’impatto di maggiori emissioni sull’innalzamento relativo del livello del mare durante questo secolo sarà fondamentale nella pianificazione delle future infrastrutture di difesa per Venezia e altre città costiere, affermano gli autori di un nuovo numero speciale pubblicato oggi su Natural Hazards and Earth System Sciences.

Il numero speciale,con contributi guidati da ricercatori dell’Università del Salento, dell’Istituto di scienze marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche d’Italia e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia,trae evidenze da dati storici e contemporanei per esplorare perché il rischio di alluvione nella città di Venezia, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è aumentato nel recente passato e si prevede che aumenterà ulteriormente, addirittura accelererà nel corso del 21 ° secolo.

Uno dei fattori chiave quando si considera la grave minaccia di inondazioni a Venezia e in altre città costiere, è l’importanza del previsto innalzamento relativo del livello del mare. L’innalzamento relativo del livello del mare è il cambiamento del livello del mare rispetto alla superficie terrestre solida locale e incorpora aspetti dell’affondamento del suolo e dell’aumento del livello medio del mare stesso.

Le proiezioni future a lungo termine indicano una grande incertezza nel livello relativo del mare di Venezia compresa tra 17 e 120 cm entro il 2100, che l’autore principale Davide Zanchettin attribuisce alle sfide delle proiezioni basate sull’ampia gamma di scenari di emissione e all’insufficiente comprensione dei processi fisici rilevanti, sia agendo a distanza che all’interno del Mediterraneo e del Mare Adriatico. “Affinché una proiezione sia utile, deve essere ben vincolata” dice Zanchettin “Ci sono importanti feedback nel sistema climatico, ad esempio relativi alla dinamica della calotta polare, che dobbiamo capire e simulare meglio per fare proiezioni più affidabili”.