La pandemia è il grande, drammatico, evento del 2020 ed è inevitabile partire da questo per capire il futuro del Nord Est.
È un evento che passerà alla storia, non solo per la rarità con cui finora eventi di questo tipo si sono verificati, ma soprattutto per la dimensione del fenomeno e per i suoi impatti, resi globali da sistemi di connessione e mobilità che non esistevano nel caso di pandemie precedenti, oltre che da una numerosità della popolazione mondiale mai raggiunta prima.
La pandemia ha avuto impatti importanti in gran parte delle regioni del pianeta e non ha risparmiato il Nord Est e più in generale le regioni del Pentagono .
Le conseguenze economiche e sociali si iniziano a vedere e ben più si vedranno nel corso del 2021. Gli effetti delle politiche messe in atto, in particolare quelle previste nel Recovery Plan, se saranno ben disegnate, avranno impatti positivi e rilevanti solo nel medio periodo.
Ma la pandemia non è stato soltanto un evento catastrofico.
Come spesso succede in questi casi, come spesso succede quando tocchiamo da vicino la relatività della nostra vita, la pandemia ci ha aiutato a ripensare modi di vivere e modelli di sviluppo.
Ci ha fornito alcune lezioni che è importante saper utilizzare per ripartire.
Questa consapevolezza costituisce la riflessione centrale del rapporto della Fondazione Nord Est, trasversale a tutti i contributi, che aiuta a rileggere la pandemia attraverso ciò che di nuovo abbiamo imparato a fare o ciò che di vecchio dovremo evitare di fare in futuro. Imparare dal passato è fondamentale per ripartire senza ripetere gli stessi errori.