La Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) viene presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF in relazione alla maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica.
Il documento, inoltre, contiene l’aggiornamento degli obiettivi programmatici, che tiene conto anche delle eventuali osservazioni formulate delle istituzioni UE competenti nelle materia relative al coordinamento delle finanze pubbliche degli Stati membri.
Nel valutare le prospettive di breve e medio termine dell’economia italiana si deve tener conto, inoltre, di fattori di rischio quali la dinamica delle esogene internazionali e degli indicatori di fiducia, che pesano in termini di rischio di revisione al ribasso delle pur non rosee prospettive di crescita. Al riguardo, la flessione della crescita della produzione industriale registrata recentemente anche negli USA e in Cina si è riflessa nelle valutazioni delle imprese manifatturiere, che restano pessimistiche. Anche i settori dei servizi e delle costruzioni che hanno sostenuto la crescita europea stanno mostrando segnali di rallentamento.
Le imprese e i consumatori subiscono i fattori geopolitici quali le tensioni commerciali e politiche (USA e Cina) e gli shock di offerta nel mercato del petrolio (Medioriente), riducendo rispettivamente gli investimenti e le scorte, e i consumi, con dinamiche che si autoalimentano. Alla luce di tale quadro risulta quanto mai necessario rilanciare gli investimenti pubblici, in particolare in ottica ambientale tenuto conto sia dei cambiamenti climatici in atto sia delle strategie che la nuova Commissione europea intende adottare.
Il Governo intende pertanto lanciare un “Green New Deal” orientato al contrasto ai cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità, alla riconversione energetica, alla promozione della rigenerazione urbana e delle cosiddette smart cities. La riconversione e l’efficientamento del sistema produttivo necessita di un contestuale rafforzamento delle politiche di sviluppo a sostegno dell’innovazione, anche attraverso la combinazione di intervento pubblico e privato. Tale rinnovamento dei sistemi produttivi non può prescindere dall’acquisizione di nuove competenze.
Ciò richiederà un consistente investimento in capitale umano per aggiornare le conoscenze dei lavoratori già impiegati che si trovano ad affrontare la transizione tecnologica e innovare la formazione scolastica e accademica per rispondere più efficacemente alle esigenze del mondo del lavoro.
Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza – DEF 2019
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