INFORTUNI SUL LAVORO
Nel 2018 l’Inail ha registrato poco più di 645mila denunce di infortunio. La lieve diminuzione rispetto al 2017 (-0,3%) sarebbe più accentuata se non si considerassero, per omogeneità, le “comunicazioni obbligatorie”.
Dall’ottobre 2017, infatti, tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, devono comunicare all’Istituto tutti gli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco più di 409mila (-4,3% rispetto al 2017), di cui circa il 19% occorsi “fuori dell’azienda”, cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”. Delle 1.218 denunce di infortunio mortale, in crescita del 6,1% rispetto al 2017, i casi accertati “sul lavoro” sono invece 704, il 4,5% in più rispetto all’anno precedente, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “fuori dell’azienda” (35 casi sono ancora in istruttoria).
Come emerge dagli ultimi dati pubblicati nella sezione “Open data” del sito Inail, nei primi cinque mesi del 2019 i casi mortali denunciati sono stati 391, due in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Sostanzialmente stabile il numero delle denunce di infortunio sul lavoro nel complesso, che tra gennaio e maggio sono state 269.431, in crescita dello 0,04% rispetto alle 269.332 presentate all’Istituto nei primi cinque mesi dell’anno scorso.
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