Risoluzione – sostegno ai sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica (n. 59)
Legislatura 18ª – 10ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 55 del 06/06/2019
La 10ª Commissione permanente,
in esito all’istruttoria condotta sull’affare assegnato n. 59 sul sostegno alle attività produttive mediante l’impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica, anche mediante un articolato ciclo di audizioni dei più significativi portatori di interessi e la consultazione pubblica condotta nel mese di ottobre 2018,
premesso che:
le tematiche energetiche si intrecciano ormai in modo inscindibile con quelle della lotta ai cambiamenti climatici e, in particolare, all’innalzamento della temperatura globale. Lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare sono diventati i temi centrali nel dibattito mondiale e il pieno raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, rappresentando il percorso per l’azione dei principali Paesi, tra cui l’Italia;
l’innalzamento medio della temperatura di oltre 1,5 gradi rappresenta una grave minaccia per il futuro dell’umanità, visto che tale innalzamento è in grado di provocare effetti negativi che vanno a colpire l’intera popolazione mondiale; le soluzioni alla crisi climatica sono ampiamente disponibili attraverso innovazioni e tecnologie a cominciare dalle energie rinnovabili, dalle opzioni di trasporto sostenibile, dagli edifici a zero emissioni di carbonio, dalla transizione verso una economia circolare;
… omissis …
l’autoconsumo in situ non viene attualmente misurato: esso può essere solo stimato in quanto le misure ufficiali disponibili riguardano l’energia elettrica immessa e prelevata dalle reti elettriche e solo in alcuni casi (ad esempio per gli impianti incentivati) riguardano anche l’energia elettrica prodotta. Nella memoria ARERA del 12 marzo 2019 94/2019/I/COM, presentata in sede di audizione presso la 10ª Commissione, la quantità complessiva di energia elettrica attualmente autoconsumata è pertanto stimata pari a circa 28 TWh. La mancata applicazione delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema rappresenta un vero e proprio incentivo implicito stimabile per circa 1,4 miliardi di euro annui, del quale oltre un miliardo per autoconsumo di energia da combustibile fossile;
… omissis …
considerato che:
nel 2017 l’autoconsumo da FER è stato di 5,5 TWh, dei quali 4,1 da fotovoltaico, 0,9 da bioenergie e 0,5 da idroelettrico. Dai predetti dati, si evince che l’autoconsumo da fonti energetiche rinnovabili (FER) è per la quasi totalità da fotovoltaico. Secondo le prime stime sviluppate da GSE e RSE, la generazione dell’autoconsumo FER potrebbe passare dai circa 6 TWh attuali a circa 20 TWh nel 2030;
nel corso del 2019 le stime saranno affinate in vista della stesura definitiva del PNIEC. Non vi sono ad oggi elementi per ritenere che l’autoconsumo da FER non fotovoltaiche debba aumentare sensibilmente nei prossimi anni; se rimanesse nella stessa proporzione di oggi, l’autoconsumo da FER non fotovoltaiche al 2030 sarebbe poco più di 1 TWh. Quello che invece aumenterà sarà l’autoconsumo da fotovoltaico. Se rimanesse la proporzione attuale, al 2030 l’autoconsumo fotovoltaico sarebbe di circa 12,7 TWh;
GSE e RSE ritengono che l’autoconsumo si svilupperà per diverse ragioni: la diffusione dei sistemi di accumulo, l’impiego di politiche e condizioni favorevoli per la gestione della domanda e l’adeguamento del comportamento degli utenti che potrebbero essere indotti a massimizzare l’autoconsumo, anche in assenza di batterie. Un fattore abilitante per questo dovrebbero essere i nuovi strumenti tecnologici, di gestione del consumo e della crescita del prezzo dell’energia;
… omissis …
la produzione decentrata e diffusa avvicina la generazione e il consumo e costituisce dunque il modello ideale per indurre a consumare energia nelle ore di produzione da fonte rinnovabile, e a dotarsi di strumenti che rendano flessibile il proprio consumo, come gli stoccaggi, oppure strumenti che consentano la programmazione delle utenze affinché queste consumino energia nelle ore di produzione delle rinnovabili, ad esempio veicoli elettrici e pompe di calore. Per raggiungere gli obiettivi di penetrazione delle rinnovabili non basta infatti aumentare la capacità di produzione rinnovabile, occorre orientare i consumi per fare sì che la nuova produzione rinnovabile sia consumata istantaneamente;
… omissis …
impegna il Governo a:
dare attuazione alla Direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2018 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, con disposizioni immediatamente operative, in ordine all’applicazione delle parti relative all’autoconsumo e alle CER;
istituire, come indicato nella Direttiva (UE) 2018/2001, un quadro favorevole alla promozione e alla agevolazione dello sviluppo dell’autoconsumo di energia rinnovabile, tenuto conto delle barriere ingiustificate esistenti per l’autoconsumo di energia rinnovabile e, al contempo, del potenziale dello stesso, nei territori e nelle reti energetiche;
assicurare che i clienti finali, in particolare i clienti domestici, abbiano il diritto di partecipare a comunità di energia rinnovabile, mantenendo al contempo i loro diritti e doveri in qualità di clienti finali e senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate o discriminatorie;
assicurare che alle comunità di energia rinnovabile sia riconosciuto il diritto di produrre, consumare, immagazzinare e vendere l’energia rinnovabile, anche tramite accordi di compravendita di energia elettrica rinnovabile, e di condividere, all’interno della stessa comunità, l’energia rinnovabile prodotta dalle unità di produzione detenute da tale comunità produttrice/consumatrice di energia rinnovabile. Ciò deve avvenire assicurando che i membri della comunità mantengano i loro diritti e doveri in qualità di clienti finali e che, da una parte, la condivisione non sia considerata ai fini fiscali quale vendita di energia e, dall’altra, siano pagati i corrispettivi per la distribuzione di energia, ma non quelli per il trasporto e almeno in parte il dispacciamento se l’energia è simultaneamente prodotta e consumata all’interno dei membri della comunità, senza essere veicolata sulla RTN. Il tutto secondo criteri di sostenibilità dei costi per la generalità dei cittadini e delle imprese, che non devono vedere aggravati i propri costi in bolletta;
garantire il diritto all’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili consentendo linee dirette fra produzione e consumo non contigui e permettendo l’autoconsumo distribuito con più consumatori nei condomini, con i sistemi di distribuzione chiusi (SDC), con le comunità energetiche locali e peer to peer;
porre in essere le azioni necessarie per far sì che l’autoconsumo in forma singola o collettiva sia efficiente, conveniente e sostenibile aprendo i mercati alla generazione rinnovabile, in particolar modo quello dei servizi di rete.
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